Appunti dedicati al libro di Lijphart, in cui troviamo un'acuta analisi delle democrazie contemporanee. L'autore ne identifica una tipologia bipolare, il modello maggioritario e il modello consensuale, cui è possibile ricondurre le diverse tipologie di democrazie contemporanee, affrontandone il rendimento.
Le Democrazie contemporanee
di Filippo Amelotti
Appunti dedicati al libro di Lijphart, in cui troviamo un'acuta analisi delle
democrazie contemporanee. L'autore ne identifica una tipologia bipolare, il
modello maggioritario e il modello consensuale, cui è possibile ricondurre le
diverse tipologie di democrazie contemporanee, affrontandone il rendimento.
Università: Università degli studi di Genova
Facoltà: Scienze Politiche
Esame: Le Democrazie contemporanee
Docente: G.Cama
Titolo del libro: Le Democrazie contemporanee
Autore del libro: A. Lijphart
Editore: Il mulino
Anno pubblicazione: 20011. Il modello Westminster nel U.K.
Accentramento del potere esecutivo in governi monopartitici a maggioranza risicata
Nel sistema di governo britannico l’organo con maggior potere è l’esecutivo. Esso è composto da membri
del partito che ha la maggioranza assoluta e i partiti di minoranza non vi sono rappresentati. Dato che i due
maggiori partiti hanno approssimativamente la stessa forza il partito che vince le elezioni di solito non
rappresenta che una stretta maggioranza mentre la minoranza è relativamente ampia. Il governo
monopartitico a maggioranza risicata incarna in modo perfetto il principio della regola maggioritaria:
detiene un’ampia porzione del potere politico da esercitare in rappresentanza e nell’interesse di una
popolazione molto più vasta di quella ce si è espressa a suo favore. Una larga minoranza viene invece
esclusa dal potere e relegata al ruolo dell’opposizione.
Filippo Amelotti Sezione Appunti
Le Democrazie contemporanee 2. Predominio dell’esecutivo in U.K.
Il U.K. ha un sistema parlamentare di governo cioè il governo dipende dalla fiducia del parlamento. In teoria
potendo la camera dei comuni spingere il governo alle dimissioni, lo controlla. In pratica la relazione è
inversa. Il governo, essendo composto dai leader di un partito che gode di una solida e coesa maggioranza
alla camera dei comuni può ragionevolmente pensare di potere restare in carica e vedere approvate le
proprie proposte legislative. L’esecutivo è predominante nei confronti del parlamento. Poiché una forte
leadership di governo dipende dal sostegno parlamentare e dalla coesione interna a partito di maggioranza i
governi perdono alcune delle proprie prerogative di predominio quando una o entrambe di queste condizioni
non si determinano.
Filippo Amelotti Sezione Appunti
Le Democrazie contemporanee 3. Sistema bipartitico britannico
La politica britannica è dominata da due grandi partiti: il partito conservatore e quello laburista. Ci sono altri
partiti che partecipano alle elezioni ottenendo anche dei seggi alla camera dei comuni, in particolare i
liberali e i liberaldemocratici. I due partiti principali occupano la maggior parte dei seggi e gli altri non
possono competere per la vittoria. Un elemento che funge da corollario al bipartitismo è la tendenza verso la
natura unidimensionale del sistema partitico. I programmi e le politiche preferite dai principali partiti si
differenziano generalmente attorno ad un principale motivo di frattura rappresentato di solito dalla questione
socioeconomica. Questo è il caso del sistema bipartitico britannico. Il partito laburista rappresenta le
preferenze a sinistra del punto mediano mentre il partito conservatore copre gli orientamenti a destra del
centro. La stessa differenza si riflette in modo fedele con la distribuzione dei voti ai partiti nelle elezioni alla
camera dei comuni. Le classi lavoratrici danno la loro preferenza ai candidati laburisti, le classi media a
candidati conservatori. Liberali e liberaldemocratici occupano una posizione centrale.
Filippo Amelotti Sezione Appunti
Le Democrazie contemporanee 4. Sistema elettorale maggioritario e non proporzionale in U.K.
La camera dei comuni è un organo legislativo molto vasto formato da 659 parlamentari.
I membri sono eletti ciascuno in un distinto collegio secondo il metodo maggioritario uninominale che in
Gran Bretagna è spesso designato come il sistema First Past the post: viene eletto il candidato che ha la
maggioranza assoluta dei voti o nel caso in cui questa non venga raggiunta, quello con la minoranza più
ampia. Questo sistema tende a produrre risultati altamente non proporzionale.
Douglas ha definito appropriatamente maggioranza costruita cioè creata artificialmente dai meccanismi del
sistema elettorale piuttosto che dal reale pluralismo del voto. Tutti i partiti vincitori lo sono stati grazie al
beneficio di tali maggioranze costruite.
La definizione più esatta del modello democratico vigente nel regno Unito sia quelle di democrazia
pluralitaria (plurality system) e non quella classica di democrazia maggioritaria. La non proporzionalità del
sistema plurality può produrre persino un vincitore che in realtà non ha avuto nemmeno la maggioranza
relativa dei voti.
Filippo Amelotti Sezione Appunti
Le Democrazie contemporanee 5. Pluralismo dei gruppi d’interesse in U.K.
Concentrando il potere nelle mani della maggioranza il modello Westminster mette in funzione un
meccanismo governo contro opposizione che è competitivo e avversariale. La competizione e il conflitto
caratterizzano anche il tipico modello maggioritario di rappresentanza dei gruppi d’interesse ovvero un
modello di pluralismo aperto a tutti. Tale modello è in netto contrasto col corporativismo grazie al quale una
serie di incontri mette di fronte i rappresentanti del governo con i sindacati e le organizzazioni
imprenditoriali al fine di trovare un accordo sulle politiche socioeconomiche. Questo processo è spesso
definito come concertazione e gli accordi raggiunti attraverso esso vengono chiamati patti tripartiti. La
concertazione è facilitata quando ci si trova in presenza di un numero relativamente limitato di gruppi
d’interesse ampi e forti in ognuno dei settori funzionali e quando un forte vertice organizzativo riesce a
coordinare le preferenze e le strategie in ogni settore. Il pluralismo implica una molteplicità di gruppi
d’interesse che esercitano pressioni sul governo in modo non coordinato e competitivo
Sistema di governo unitario e centralizzato
Il Regno Unito è uno stato unitario e centralizzato. I governi locali assolvono una serie di importanti
funzioni ma rimangono emanazioni del governo centrale e i loro poteri non sono costituzionalmente
garantiti e sono finanziariamente dipendenti dal governo centrale.
Filippo Amelotti Sezione Appunti
Le Democrazie contemporanee 6. Concentrazone del potere legislativo in un parlamento
unicamerale n U.K.
Per quanto riguarda l’organizzazione parlamentare, il principio maggioritario di concentrazione dei poteri
prevede che il legislativo debba essere concentrato in una sola camera. Sotto questo profilo il regno unito
devia dal modello maggioritario puro. Il parlamento è infatti formato da due camere: la camera dei comuni
eletta dal popolo e la camera dei lord composta dai membri della nobiltà ereditaria ma che conta anche un
ampio numero di life peers nominati dal governo. La relazione tra i due bracci è asimmetrica. Quasi tutti i
poteri legislativi appartengono alla camera dei comuni. Il solo potere che la camera dei lord mantiene è
quello di ritardare l’approvazione delle leggi. Sebbene il parlamento britannico costituisca una deviazione
rispetto al modello maggioritario, in pratica non si allontana molto dall’idealtipo. Il termine parlamento è
quasi sempre riferito alla sola camera dei comuni e il sistema bicamerale asimmetrico può essere definito
come un quasi unicameralismo.
Filippo Amelotti Sezione Appunti
Le Democrazie contemporanee 7. Flessibilità costituzionale in U.K.
La Gran Bretagna ha una costituzione non scritta nel senso che non c’è un unico testo che specifichi la
composizione e i poteri delle istituzioni del governo e i diritti dei cittadini. Questi sono definiti in un certo
numero di leggi fondamentali (magna charta, Bill of Right e Parliamentary acts), norme di diritto comune,
consuetudini e convenzioni. Il fatto che la costituzione sia in forma non scritta determina due implicazioni:
1. la sua estrema flessibilità: il parlamento è in grado di cambiare i principi fondamentali nello stesso modo
in cui si emenda o si annulla una qualsiasi legge ovvero con una maggioranza semplice. Un leggero limite è
il possibile ritardo di un anno causato dall’opposizione della camera dei lord
2. assenza di controllo giurisdizionale: non c’è alcun documento scritto con o stato di legge fondamentale di
fronte al quale le corti possono verificare la costituzionalità della legislazione. Il parlamento ha il diritto di
fare o disfare qualsiasi legge esso desideri e nessuna persona e organo possono avere il diritto di scavalcare
la legislazione del parlamento.
Una banca centrale controllata dall’esecutivo
Le banche centrali sono responsabili delle politiche monetarie e la loro indipendenza rispetto a gli esecutivi
è considerata da molti un requisito fondamentale per migliorare il controllo dell’inflazione e mantenere la
stabilità dei prezzi. L’indipendenza della banca centrale è in conflitto con il principio tipico del modello
Westminster di concentrare il potere nelle mani di un governo a maggioranza monopartitica. Quindi la banca
d’Inghilterra non è capace di agire in modo indipendente ed è spesso sotto il suo diretto controllo
Filippo Amelotti Sezione Appunti
Le Democrazie contemporanee 8. Il modello Westminster in Nuova Zelanda
Molti dei tratti caratteristici del modello Westminster sono stati esportati nei paesi membri del
Commonwealth britannico ma solo la Nuova Zelanda ha adottato pienamente questo modello. Un
allontanamento dal principio maggioritario si è verificato nel 1996 quando si non tenute delle elezioni
adottando il sistema proporzionale. Il sistema precedente può essere utilizzato come esempio.
Accentramento del potere esecutivo: gabinetti monopartitici e a maggioranza risicata
I due partiti maggiori (laburista e nazionalista) hanno dominato la scena e si sono alternati al potere. Il
governo monopartitico formatosi dopo le ultime elezioni col sistema plurality nel 1993 subì una serie di
defezioni divenendo in breve tempo un governo di quasi-coalizione.
Predominio dell’esecutivo
Come in U.K. la combinazione tra forma di governo parlamentare e sistema bipartitico a partiti coesi ha reso
l’esecutivo predominante sul parlamento.
Sistema bipartitico
I due grandi partiti avevano il controllo completo sull’elettorato e solo queste due formazioni hanno potuto
formare i governi sino al 1996. la competizione dei partiti si è incentrata sulle tematiche socioeconomiche. I
terzi partiti furono assenti dalla camera dei rappresentanti.
Filippo Amelotti Sezione Appunti
Le Democrazie contemporanee 9. Sistema elettorale maggioritario e non proporzionale in Nuova
Zelanda
La camera dei rappresentanti (parlamento) veniva eletta secondo il metodo plurality attraverso collegi
uninominali. La sola caratteristica particolare era data dall’esistenza di 4 grandi circoscrizioni elettorali
riservate ai maori. Queste 4 circoscrizioni rappresentavano una deviazione dal modello maggioritario di
Westminster perché il loro fine era quello di garantire la rappresentanza della minoranza.
pluralismo dei gruppi d’interesse
come in Gran Bretagna. Come il caso inglese la Nuova Zelanda ha vantato un elevato livello di scioperi,
indicatore del confronto sociale e dell’assenza di concertazione tra sindacati e imprenditoria.
Sistema di governo unitario e centralizzato
Concentrazione del potere legislativo in un parlamento unicamerale.
Flessibilità costituzionale
Manca di un testo costituzionale scritto. La sua costituzione consiste in una serie di leggi fondamentali oltre
che convenzioni e consuetudini. Alcuni dettami fondamentali presenti in queste leggi sono trincerati e
possono essere modificati solo con una maggioranza qualificata di ¾ dei membri della camera dei
rappresentanti. Tuttavia tale trincea può essere rimossa da un voto a maggioranza semplice cosicchè è la
regola maggioritaria a prevalere.
Assenza di revisione giurisdizionale: una banca centrale controllata dall’esecutivo
questa situazione è però cambiata con il reserve bank act. La stabilità dei prezzi fu allora definita come lo
scopo prioritario della politica monetaria e alla banca centrale fu affidata la piena responsabilità delle misure
da prendere per non eccedere gli obiettivi relativi all’inflazione. Dopo di ciò il livello di inflazione si è
fortemente ridotto
Filippo Amelotti Sezione Appunti
Le Democrazie contemporanee 10. Il modello Westminster a Barbados
Barbados conquistò l’indipendenza nel 66 ma continuò ad essere caratterizzata da un senso forte e pervasivo
della cultura e tradizione britannica e quindi anche politica.
Accentramento del potere esecutivo in governi monopartitici a maggioranza risicata
Dall’indipendenza ha avuto governi monopartitici di maggioranza. I due maggiori partiti hanno costituito le
formazioni dominanti della scena politica.
Predominio dell’esecutivo
Il termine dittatura elettiva è applicabile anche in questo sistema. Una raione particolare del predominio
dell’esecutivo sta nelle dimensioni del parlamento.
Sistema bipartitico
Gli stessi due grandi partiti hanno controllato la scena politica a Barbados sin dai tempi dell’indipendenza
alternandosi in tutti i governi che si sono succeduti.
Filippo Amelotti Sezione Appunti
Le Democrazie contemporanee 11. Sistema elettorale maggioritario e non proporzionale a
Barbados
Nelle elezioni precedenti all’indipendenza utilizzò il metodo plurality ma non nel classico formato dei
collegi uninominali. Venivano utilizzati collegi binominali. Questi tendono ad accrescere la non
proporzionalità dei risultati elettorali perché nei sistemi con modello plurality la non proporzionalità
accresce con l’aumentare dei rappresentanti eletti in ogni distretto. Dal 71 tutte le elezioni si sono tenute
utilizzando il metodo classico con collegi uninominali ma il livello di non proporzionalità è rimasto elevato.
Pluralismo dei gruppi d’interesse
Caratteristiche della seconda dimensione (federale-unitario) del modello maggioritario
Ha una forma di governo unitaria e centralizzata ma relativamente alle altre 4 caratteristiche della
dimensione federale unitaria non soddisfa perfettamente i requisiti del modello maggioritario puro. C’è in
questo caso l’applicazione di un bicameralismo asimmetrico ovvero un parlamento che consiste di una
camera bassa eletta direttamente e di un senato composto da membri nominati capace di ritardare la
legislazione ma non di bloccarla. C’è una costituzione scritta che può essere emendata solo con la
maggioranza dei 2/3 in entrambe le camere. La costituzione attribuisce alle corti il potere di controllo
costituzionale.
La banca centrale ha uno statuto che le conferisce un livello medio di autonomia nella politica monetaria.
Filippo Amelotti Sezione Appunti
Le Democrazie contemporanee 12. Il modello consensuale
Un’interpretazione in senso maggioritario della definizione di democrazia è governo della maggioranza del
popolo cioè le maggioranze dovrebbero sempre poter governare e le minoranze rimanere all’opposizione. A
questa interpretazione si contrappone il modello della democrazia consensuale. Lewis dice che escludere i
gruppi perdenti dalla partecipazione al processo decisionale è una violazione al significato originale di
democrazia. I maggioritaristi possono rispondere che l’incompatibilità può scomparire a due condizioni:
l’esclusione della minoranza si attenua se le minoranze e le maggioranze si alternano al governo (Barbados);
poi l’esclusione di un partito dal governo può essere non democratica ma se gli interessi e le preferenze
degli elettori di questa formazione politica trovano un grado ragionevole di corrispondenza anche nelle
scelte politiche dell’altro partito il sistema si avvicina alla democrazia (U.K.)
In società meno omogenee non ricorre nessuna delle due condizioni. Le politiche perseguite dai partiti più
grandi tendono a divergere in misura maggiore e la fedeltà degli elettori ai rispettivi partiti è più rigida,
riducendo così le possibilità di alternanza nell’esercizio del potere di governo. Specialmente nelle società
plurali, divise al loro interno da fratture di carattere culturale, religioso, etnico o razziale che determinano
sottogruppi separati, manca la flessibilità necessaria per la democrazia maggioritaria. In queste situazioni il
governo si rivela non democratico e pericoloso perché le minoranze alle quali si nega l’accesso al potere si
sentiranno escluse e discriminate e perderanno la loro fedeltà al regime. In molte società profondamente
divise la regola maggioritaria porta alla dittatura della maggioranza e alla guerra civile e non alla
democrazia. Ciò di cui ha bisogno questo tipo di società è un regime democratico che ponga l’accento sul
consenso più che sull’opposizione, che includa più che escludere e che tenti di allargare al massimo le
dimensioni della maggioranza anziché accontentarsi di una maggioranza risicata. A queste esigenze risponde
il modello della democrazia consensuale (Irlanda del Nord).
Filippo Amelotti Sezione Appunti
Le Democrazie contemporanee 13. Il modello consensuale in Svizzera e Belgio
Invece di concentrare il potere nelle mani della maggioranza, il modello consensuale cerca di distribuirlo e
limitarlo attraverso varie modalità
Condivisione del potere esecutivo attraverso grandi coalizioni
In contrasto con la tendenza del modello Westminster di accentrare il potere esecutivo in governi
monocolori a maggioranza risicata, il principio consensuale consiste nel permettere a tutti i maggiori partiti
di condividere il potere esecutivo formando ampie coalizioni.
L’esecutivo nazionale svizzero (il consiglio nazionale) composto da 7 membri offre un esempio. I 4
maggiori partiti, ognuno dei quali ha ottenuto si sono divisi proporzionalmente i 7 posti dell’esecutivo
secondo la formula del 2:2:2:1. un ulteriore ripartizione è costituita dalla rappresentanza proporzionale dei
vari gruppi linguistici all’interno dell’esecutivo
La costituzione belga richiede che l’esecutivo comprenda rappresentanti dei vari gruppi linguistici. Il
consiglio dei ministri include tanti membri di lingua fiamminga quanti di lingua francese.
Filippo Amelotti Sezione Appunti
Le Democrazie contemporanee